[Kings of Bidons] Nathan Brown

Nell'estate del 2004 il padre di Nathan Brown propose alla famiglia una vacanza diversa, uno di quei viaggi che talvolta i genitori propongono ai figli per sentirsi essi stessi un po' più bambini: "Andiamo per una settimana a seguire il Tour de France". Non proprio una gita dietro casa, per i Brown. Nathan è nato e cresciuto a Nashville, Tennessee, la città della musica e delle chitarre elettriche, tanto che il corridore della EF ha un'inevitabile venerazione per Elvis: "Ma i miei compagni possono stare tranquilli, non canto quasi mai". Da quella vacanza in Francia Nathan tornò con un sacco di borracce, che stanno ancora tutte su una mensola a casa dei genitori. La sua preferita, quella dell'Euskaltel: "Mi piaceva l'arancione acceso". 

Dalla Francia Nathan portò con sé anche un desiderio: tornare al Tour de France, ma dall'altra prospettiva. Nel 2017 ha realizzato questa sua voglia: è stato alla Grande Boucle da corridore - purtroppo senza scalare l'Alpe d'Huez. Nel frattempo è arrivato al suo quarto Giro d'Italia, in mezzo a un pubblico differente: "Ma in corsa sei troppo concentrato sul tuo lavoro, rischi di non realizzare che c'è un mondo intorno a te". Quasi si direbbe che Nathan rimpianga i pomeriggi a bordo strada, "quando sei lì 5 ore prima della corsa, a grigliare con gli amici. E' fantastico. Sono sicuro che quando smetterò di correre tornerò alle gare da tifoso". Adesso si dedica anima e corpo alla squadra: a portare borracce ("Di solito 8, ma comunque mai più di 10 per volta"). Lo fa col sorriso, perché gli piace: "Spesso non ho molto da fare in corsa, non posso dare una gran mano ai velocisti, così quando mi chiamano all'ammiraglia sono contento, ho l'opportunità di aiutare la squadra in qualche modo".

Nathan si ritiene fortunato e cerca appena può di restituire qualcosa. Con il fratello Jonny organizza ogni autunno una pedalata per raccogliere fondi da destinare alle scuole di ciclismo dell'area di Nashville: "Sappiamo quanto è difficile e costoso per i genitori sostenere i figli nello sport, così cerchiamo di dare il nostro contributo. Amo questo sport e voglio aiutarlo a crescere, specie negli Stati Uniti, dove siamo usciti da poco da un momento nero".

Suo fratello Jonny non è un corridore qualsiasi: quest'anno veste la maglia di campione nazionale statunitense e l'anno prossimo passerà professionista, magari proprio alla EF. "Il mio sogno è fare un grande giro insieme a lui. Come compagno di camera? Non so. A casa abbiamo sempre avuto stanze diverse: sarebbe la prima volta, magari anche l'ultima. Ma credo che alla fine ci troveremmo bene, ci divertiremmo". Per il momento Nathan in camera si fa compagnia con un nuovo tablet, acquistato in vista di questo Giro: il precedente gli fu rubato insieme al bagaglio all'ultima tappa del 2018 a Roma. "Ero l'unico della squadra ad avere la valigia in furgone, quando ce lo aprirono. Quella volta sì ho avuto sfortuna".   (FC)

 

PS - E' un caso raro, ma può succedere talvolta che ai bus di partenza manchino le borracce. Nathan Brown però ci tiene all'idratazione, per questa foto ha trovato almeno una bottiglia (rubandola ai meccanici, a dire il vero).

 

 

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