Mattias Skjelmose pensava ci fosse something wrong, qualcosa di sbagliato. Con l’eccellente supporto di Remco Evenepoel aveva ripreso Tadej Pogačar a meno di dieci chilometri dall’arrivo dell’Amstel Gold Race, e non gli pareva possibile.
Gli sembrava di aver stravolto l’ordine naturale delle cose, di aver provocato l’inversione del moto di rotazione terrestre. La circostanza lo elettrizzava e lo intimidiva a un tempo. Quali sarebbero state le conseguenze di un tale affronto, di una bestemmia di queste proporzioni perpetrata peraltro nel giorno di Pasqua?