[TdF2022] Uno di quei giorni
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Come molte delle cose che ci rendono più sopportabile la vita, il pomeriggio di ciclismo più luminoso degli ultimi anni comincia con le sagome affiancate di Wout van Aert e Mathieu van der Poel.
Si guardano, si scambiano un cenno d’intesa, poi attaccano: in coppia, al chilometro zero, con la complicità che appartiene solo ai rivali. È un presagio, l’annuncio di una gioia che sarà per tutto il popolo: oggi è uno di quei giorni, oggi si fa la storia.
Ce la ricorderemo, l’undicesima tappa del Tour 2022, per una serie talmente lunga di ragioni che provare a metterle in ordine è impresa persa in partenza. Raramente in questi anni ci era capitato di trovarci di fronte a una corsa capace di condensare in poco più di quattro ore tutto quello che un giorno ci fece innamorare di questo sport, e che nei 151 chilometri tra Albertville e il Col du Granon abbiamo ritrovato sublimato, trasfigurato nella luce bianca delle Alpi e offertoci a piene mani.
E ci siamo innamorati un’altra volta, e ci siamo detti che questo nostro tempo è un tempo balordo, è un tempo grigio e spaventoso, però abbiamo pur sempre le stelle in cielo, e le biciclette su per le montagne.
Testo: Leonardo Piccione
Foto: Tornanti.cc