G102T04 Orbetello - Frascati

La Orbetello-Frascati parte affacciata sul mare ma si butta subito nell'entroterra, un continuo su e giù che ben si presta alle scampagnate. Il problema è la parte terminale della tappa, dove il mangia e bevi diventa più che altro un ingoia e sputa. Qualcuno la definirebbe una “tappa bastarda”; Richard Carapaz parla semplicemente di "muchos repechos": tante rampe. Prevedendo un finale scoppiettante – e un’ottima dose di pubblicità gratuita – il ristorante-agriturismo di Monte Porzio Catone, sulla strada per Frascati, ha deciso nei giorni scorsi di piazzare un cartello a bordo strada, invitando i gitanti a fermarsi per un bicchiere di vino dei Castelli.

Dunque in mezzo ai repechos della quarta tappa del Giro c'è un rettilineo ombreggiato con un cartello issato su un lato. Il problema è che una caduta, la seconda della giornata, finisce per trasformare l'offerta gastronomica del ristorante-agriturismo nello sfondo di una sequela di volti doloranti, da Salvatore Puccio a Reto Hollenstein, da Tom Dumoulin a Dani Navarro. Mentre Koen Bouwman cerca di tirar fuori dal fosso Chad Haga, la scena si trasforma definitivamente dallo spot di un agriturismo a quello di una clinica.

Sulla strada tra Monte Porzio Catone e Frascati finisce per un bel pezzo di gruppo, che scivola come una pila di piatti dalla mano di un cameriere che si è distratto un attimo. La scampagnata sui Castelli si disperde così tra "varios frenazos", per dirla ancora con le parole di Richard Carapaz, che però la tappa la vince. Con un paio di giorni di ritardo, riesce a dedicare il successo a sua madre: «Sono per te questa e tutte le vittorie della mia vita».

Dietro Carapaz arrivano Ewan e Ulissi; poi tutti gli altri, sparpagliati tra i viali di Frascati da una serie di sfortunati eventi. Una successione di "cose brutte e innecessarie", per dirla con le parole di Primoz Roglič, il quale però anche oggi le cose brutte e innecessarie le ha evitate tutte: 6° al traguardo, addosso una maglia un po’ più rosa di prima. Roglič riconosce che questo sembra essere il suo anno, che forse le stelle si stanno allineando. Dumoulin non potrebbe pensarla più diversamente. Ad allinearsi oggi per lui sono soltanto i compagni di squadra, che lo scortano al traguardo attardato e imbronciato. Una sfilza di maglie rosse in tinta con il sangue che gli scorre sulla gamba sinistra. Sulla Passeggiata di Frascati ci sono balconate e gelaterie, pini mastodontici e ville monumentali. Nei giorni più limpidi dal culmine della Passeggiata si possono distinguere i monumenti di Roma. Oggi tuttavia il cielo è fosco e l’orizzonte sfuocato, proprio come è diventato d’un tratto questo Giro di Tom Dumoulin. (FC-LP)

 

PS - Di questo e altro parleremo tra un po' nel nostro podcast notturno "Giroglifici - un programma tutto da decifrare". Non sappiamo ancora quando, ma se ci seguite a un certo punto vi manderemo tutti i link.

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