Cinque (e più) canzoni per il Giro delle Fiandre

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    Scalatore da bancone, pistard da divano. Ama il rumore, i bratwurst, dormire e leggere seduto sul water. Ha visto il volto di Dio in tre occasioni: una volta era Joey Baron, le altre due Laurent Jalabert.

Chiunque abbia mai assistito, dal vivo o in televisione, anche solo a pochi minuti del Giro delle Fiandre si è facilmente reso conto di come si tratti di una lunga una festa popolare.

Succede a tante corse ciclistiche, succede ancora di più nelle Fiandre, ma non succede mai in maniera così dirompente come al Fiandre. In questa domenica d'aprile, che talvolta è Pasqua e talvolta no, in ogni paese della regione si montano palchi e tendoni, si spinano birre, si balla e si canta. Ora che le feste tornano anche sul percorso (neve permettendo), il Fiandre torna ad essere ancora di più l'occasione per alzare i boccali e intonare qualche melodia dedicata. Ecco dunque una piccolissima selezione di brani ispirati dal Giro delle Fiandre e dai suoi luoghi. La possibilità di cantarli in privato nel proprio salotto concede almeno ampio margine per inventarsi pronunce creative.

 

Yevgueni - Leve de Ronde (Altijd de mooiste)
«Sempre la più bella», cantano gli Yevgueni, gruppo formatosi 20 anni fa per partecipare al concorso musicale dell'Università di Leuven. Leve de Ronde, ovvero lunga vita al Fiandre, è un brano recente, pubblicato solo due anni fa. Un'allegra chanson che dichiara tutto l'amore della band alla corsa del cuore, snocciolando i passaggi critici del percorso e lodando un finale che gela il sangue per l'emozione. 

Quella per il ciclismo d'altronde dev'essere una passione radicata negli Yevgueni, come testimoniato da Nooit naar nergens, hit inclusa nell'ultimo disco Tijd is alles. Un testo e un video struggenti per omaggiare la fatica dei corridori che non vincono mai.

 

De Ronde van Vlaanderen - Brakel
Il titolo generico è quello indicato da YouTube, l'autore è ignoto. Ma le feste del Fiandre non sono fatte di emozionanti brani pop ma di marcette e balli popolari, ed ecco questa canzone che omaggia il passaggio della corsa da Brakel, dove il ciclismo dà spettacolo. O almeno questo è quello che sono riuscito a capire.

 

Rick de Leeuw en Helmut Lotti - Kampioenen
Scritto a quattro mani dal compositore fiammingo Helmut Lotti e da Rick de Leeuw, ex frontman dei Tröckener Kecks, gruppo pop-rock di Amsterdam che raccolse discreti successi negli anni '90, Kampioenen è stato immaginato per diventare l'inno ufficiale del Fiandre. Missione fallita, ma tentativo da premiare. Campioni.

 

Alex Roeka - De Muur van Geraardsbergen
Il Fiandre, le sue pietre, i suoi muri, il suo Muro, quello più famoso di tutti, che oggi non verrà affrontato. Nel momento in cui la mancanza del Muur si farà sentire più forte, riempite i vostri polmoni con questo tentativo di raccontare i pensieri di un fuggitivo tutto solo a Gerardsbergen, tra la speranza di non venire ripreso e la fatica di affrontare l'ascesa. Riassunta in una semplice domanda: «Perché? O Dio, perché?».

 

Yvie - En ze rien lik zot
Se il Muur di Geraardsbergen resta il più famoso, il Koppenberg è inevitabilmente il più duro. Qui Yves Myny, in arte Yvie, ha pensato bene di andare a metterci i piedi sopra per strimpellare la sua chitarra acustica cantando il pomeriggio del Fiandre, il pomeriggio in cui tutti diventano pazzi.

 

Bonus tracks
Al già citato Koppenberg è dedicata anche una composizione ambient/minimalista del musicista svedese André Laos. Un pezzo tratto dal disco Höjd, che qui si può ascoltare nella sua interezza apprezzando i titoli di ogni pezzo. Ma non è l'unico muro ad aver ispirato composizioni musicali, per una scelta più energica infatti ci si può spostare in Spagna, dove i Monte Terror, band shoegaze di Almería, ha registrato un pezzo dal titolo Oude Kwaremont.

Koppenberg e Kwaremont sono due dei muri che svettano su quella che è diventata da dieci anni è diventata la città-simbolo del Fiandre. A Oudenaarde la corsa arriva come un circo, un carnevale e viene accolta dalle urla della folla entusiasta ma non, da che mi risulta, dall'ipnotico inno che DJ Yolotanker ha dedicato alla perla delle Fiandre Orientali. I pezzi dance d'altronde hanno sempre un certo richiamo a questa latitudini; ce lo ricorda con decisione Sergio Tesio con il suo Flanders Sound, un mantra da club cadenzato dai nomi (più o meno corretti) di tutti i muri della corsa. Infine un pezzo non esattamente legato al Fiandre, ma si sa che questi territori ispirano la fantasia anche senza riferimenti ciclistici, così deve essere accaduto a tale Dillingham da Seattle, autore di questo tormentoso brano intitolato proprio Oudenaarde.

Ed è proprio su uno dei muri della corsa che il cantante dei Black Box Revelation Jan Paternoster (quale nome più opportuno) è andato a realizzare il video della sua prima canzone in nederlandese, Chef van de Peloton. Un video che sembra pensato apposta per il karaoke: buon divertimento.

 

(Articolo pubblicato originariamente il 4 aprile 2021. La foto di copertina è di Tornanti.cc)

 

 

 

 

 

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